Il palazzo del Comune di Reggio Emilia fu costruito tra il 1413 e il 1417, nei secoli fu ampliato e ristrutturato più volte sino a quando, nel 1774, fu realizzata la facciata che possiamo vedere ancora oggi. Il Municipio si affaccia sulla piazza intitolata a Camillo Prampolini.
All'interno del palazzo, in quella che oggi viene chiamata Sala del Tricolore, originariamente sala dell'archivio comunale, il 7 gennaio 1797 fu proclamata la Repubblica Cispadana e approvata l'adozione del vessillo nazionale bianco, rosso e verde, che divenne la prima bandiera nazionale. La bandiera italiana venne sventolata dal palazzo del Comune il giorno della Liberazione della città, il 24 aprile 1945, dal partigiano Giorgio Morelli “Il Solitario”. Il portico d’ ingresso al Municipio è impreziosito da diverse statue e lapidi a rappresentare le memorie cittadine. Tra queste troviamo il busto di Camillo Prampolini, il busto del sindaco della liberazione Cesare Campioli, una lapide con motivazione del conferimento della Medaglia d’oro al valor militare alla città, una stele che ricorda i risultati del referendum del 2 giugno 1946 e una lapide a memoria dei Volontari reggiani caduti nella I Guerra Mondiale e delle Medaglie d’Oro della Provincia di Reggio Emilia, assegnate dal 1915 al 1945.
Il rapporto tra l’amministrazione comunale reggiana e il movimento della sinistra ha radici lontane, infatti la città di Reggio Emilia ebbe il suo primo sindaco socialista, Alberto Borciani, nel 1900, per poi continuare con Luigi Roversi, che guidò la città dal 1902 al 1905 e dal 1907 al 1917. La guida politica socialista fu spezzata con l’affermazione del fascismo, ma il 25 aprile del 1945 la sinistra tornò alla guida del Comune, infatti, a Liberazione avvenuta, Cesare Campioli, antifascista della prima ora, militante comunista e membro del CLN locale, venne nominato sindaco di Reggio Emilia.
Campioli guidò la città sino al 1962, quando presentò le sue dimissioni. Dalla Liberazione sino allo scioglimento del PCI, il Comune di Reggio Emilia è sempre stato guidato da sindaci comunisti. A Cesare Campioli succedettero Renzo Bonazzi (1962-1976), Ugo Benassi (1976- 1987) e Giulio Fantuzzi (1987-1991).