A partire dai primissimi mesi del dopoguerra le donne del Pci e dell’Udi furono impegnate in una campagna di solidarietà nei confronti dell’infanzia colpita dalla guerra, che assunse dimensioni molto estese e che proseguì fino a metà degli anni ’50. La rete solidale femminile ravennate si attivò fin dalle prime settimane dopo la Liberazione della città per ospitare bambini in difficoltà provenienti dal sud Italia. A Ravenna, nei borghi di campagna e nei paesi della provincia molte famiglie parteciparono al movimento di solidarietà promosso e organizzato dalle donne, ospitando bambini provenienti da Napoli e dal Cassinate. Alcuni di loro sono poi stati adottati definitivamente o sono tornati, più grandi, a vivere e lavorare nei luoghi di accoglienza.
Riferimenti